Codice Deontologico

 

 C O D I C E   D E O N T O L O G I C O

P E R   L A   P R O F E S S I O N E  D E L  S O C I O  L O G O

(ediz. 10 marzo 2011, predisposta da Evimero Crisostomi e Pietro Zocconali ed approvata dalla Giunta Esecutiva Nazionale)

 

1.   PREMESSA

Il Codice Deontologico è quell’insieme di regole e di principi che ogni sociologo, per esercitare la professione, deve osservare e ai quali deve ispirarsi.

A.     Tali regole e tali principi valgono per il sociologo professionista in ogni ambito e ruolo vengano svolte le sue attività, si tratti di consulenze, insegnamento, ricerche, comunicazione, progettazione, valutazione, praticate in modo autonomo o all'interno di organizzazioni private o pubbliche;

B.     Il complesso delle regole e dei principi del Codice Deontologico è quell’indispensabile strumento per il controllo delle attività svolte dai sociologi professionisti atto a fornire una garanzia per chi svolge la professione e per tutti coloro che si rivolgono al sociologo per interventi, per assumere delle decisioni o risolvere dei problemi;

C.     uno degli intenti dei sociologi professionisti è quello di aumentare le conoscenze sul comportamento sociale e l'uso di tali conoscenze per la promozione del benessere umano; mentre perseguono questi scopi, essi compiono ogni sforzo per proteggere il benessere di coloro che richiedono il loro interventi o di qualunque individuo o gruppo oggetto di studio;

D.     i sociologi professionisti utilizzano le loro abilità solo per fini che si accordino con questi valori e non ne consentano intenzionalmente l'uso scorretto da parte di altri;

E.     i sociologi professionisti chiedono libertà di indagine e di espressione, accettando le responsabilità che questa libertà richiede.

2.  IL CONSIGLIO  DI  DEONTOLOGIA

Il Consiglio di Deontologia dell’ANS è composto dai tre membri eletti del Collegio dei Probiviri dell’ANS.

A.     Il Consiglio di Deontologia ha il compito di approfondire particolari situazioni che possano verificarsi nell'esercizio della professione avvalendosi anche delle competenze di altri professionisti esperti in campi che abbiano rilevanza per la professione del sociologo;

B.     Il Consiglio di Deontologia esamina segnalazioni o reclami che vengano sollevati da colleghi o da altri soggetti in merito a problemi di correttezza deontologica, provvedendo all'applicazione del codice medesimo a casi specifici.

3.  LE RESPONSABILITA'  DEL SOCIOLOGO PROFESSIONISTA

Nel loro impegno per comprendere il comportamento umano, i sociologi professionisti attribuiscono particolare importanza all'obiettività e all'integrità.

A.     I sociologi professionisti, nel fornire servizi, osservano i più alti standard della loro professione;

B.     accettano le responsabilità per le conseguenze del loro lavoro;

C.     compiono ogni sforzo per far sì che i loro interventi vengono utilizzati in maniera appropriata;

D.     si impegnano ad evitare qualunque atto volto a sostenere discriminazioni di razza, religione, sesso o età;

E.     è loro cura individuare aree e metodi di ricerca appropriati;

F.      progettano la loro ricerca in modo da ridurre al minimo la possibilità che i risultati ottenuti siano ingannevoli;

G.     forniscono un'esauriente discussione dei limiti dei loro dati e delle interpretazioni alternative;

H.     cercano di stabilire aspettative definite nel condividere e nell'usare dati di ricerca con altri clienti o agenzie;

I.       sono attenti alle situazioni o pressioni personali, sociali, organizzative, economiche o politiche che possano condurre al cattivo uso della loro influenza;

J.      riconoscono il loro obbligo di aiutare gli altri ad acquisire conoscenze ed abilità;

K.     sono attenti a ridurre le pressioni istituzionali che possano distorcere i risultati delle ricerche sociologiche o impedirne il loro corretto uso;

L.      forniscono valutazioni adeguate e opportune ai soggetti in formazione.

      4.  LIMITI DELLE COMPETENZE

I sociologi professionisti riconoscono i confini delle loro competenze e le limitazioni delle loro tecniche.

A.     I sociologi professionisti si limitano a fornire servizi;

B.     utilizzano tecniche e/o offrono pareri che rispettano standard riconosciuti;

C.     si tengono aggiornati rispetto al settore scientifico e all'informazione professionale relativa ai servizi che essi forniscono;

D.     riconoscono l'esigenza di una formazione permanente;

E.     sono aperti a nuove procedure;

F.      si astengono dall'intraprendere qualunque attività per la quale è possibile che i loro problemi personali conducano ad interventi professionali inadeguati o a danneggiare il cliente;

G.     assolvono i loro doveri con una attenta preparazione, formazione ed aggiornamento ricco di conoscenze.

      5.  STANDARD MORALI E LEGALI

Il comportamento morale, etico e legale dei sociologi professionisti è consapevole degli standard prevalenti nelle comunità e del possibile impatto sulla qualità delle prestazioni professionali conseguente alla conformità o meno a questi standard.

A.     I sociologi professionisti evitano qualunque azione possa violare o diminuire i diritti legali e civili dei clienti o di altri che possono essere coinvolti dai loro interventi;

B.     sono rispettosi delle regole dello stato, regionali, locali, dei regolamenti delle agenzie e degli standard sulla professione enunciati anche da altri raggruppamenti minori di sociologi;

C.     si impegnano nello sviluppo di tali regole, poiché meglio servono l'interesse pubblico, e nel modificare tali regole quando non apportino beneficio all'interesse del pubblico;

D.     rifiutano di condividere pratiche incompatibili con gli standard legali, morali ed etici che riguardano il modo di comportarsi verso il pubblico.

      6.  DICHIARAZIONI PUBBLICHE

I sociologi professionisti sono spesso in possesso di dati o informazioni riservate su questioni sociali critiche, su programmi, leggi o regolamenti.

A.     I sociologi professionisti hanno l'obbligo di mantenere la riservatezza nei confronti dei loro clienti, dei soggetti di studio e della loro professione; tuttavia, hanno anche l'obbligo verso la società, di usare le loro capacità, la loro esperienza e le loro conoscenze per il bene sociale;

B.     il sociologo professionista che intende divulgare informazioni riservate deve guardarsi dall'egoismo, dalla presunzione e da qualunque conflitto possa influenzare le sue azioni; inoltre deve considerare le conseguenze negative di tale azione, perché la pubblica divulgazione di un'informazione normalmente riservata può essere interpretata come un'infrazione sostanziale dell'etica professionale verso la società e/o verso coloro che si sono affidati al professionista;

C.     in ogni caso, se si intendono divulgare informazioni riservate, si consiglia di consultare colleghi o dirigenti dell’associazione per discutere le azioni da intraprendere prima della divulgazione, evitando di travisarle attraverso sensazionalismi, esagerazioni o trattandole con superficialità.

      7.  LAVORO E INTERVENTI

I sociologi professionisti indicano in maniera accurata e completa le loro qualifiche, le loro appartenenze e le loro funzioni professionali.

A.     I sociologi professionisti normalmente indicano il nome, le credenziali, il proprio indirizzo, la e-mail e i recapiti telefonici, e, a discrezione, un sintetico ed adeguato elenco dei servizi offerti e informazioni sull'onorario;

B.     nell'annunciare la disponibilità di servizi o prodotti sociologici non mostrano alcuna affiliazione con organizzazioni in modo che ciò possa implicare il patrocinio o la certificazione da parte di detta organizzazione.

 8.  RISERVATEZZA

La salvaguardia di informazioni su un individuo o su un gruppo, ottenute dal sociologo durante l'insegnamento, la pratica o la ricerca, costituisce un obbligo primario.

A.     I sociologi professionisti  non devono comunicare ad altri dette informazioni salvo che non si siano soddisfatte fondamentali condizioni;

B.     le informazioni ricevute in confidenza vengono rivelate solo dopo la più attenta riflessione e quando esiste un pericolo chiaro ed imminente per un individuo o per la società;

C.     se per tali motivi le informazioni devono essere rivelate, il sociologo professionista deve limitare l'informazione solo a determinati operatori professionali o autorità pubbliche;

D.     le informazioni confidenziali vengono divulgate al pubblico solo in circostanze straordinarie per le quali determinati operatori professionali o autorità pubbliche mostrino di essere restie o scarsamente efficienti nell'affrontare il problema;

E.     le informazioni acquisite vengono discusse solo a scopi professionali e solo con persone che si occupano chiaramente del caso;

F.      nei rapporti scritti si presentano solo dati rilevanti ai fini della valutazione, oppure utilizzati a fini didattici con adeguata mascheratura al fine di evitare ogni tentativo di inopportuna invasione della privacy;

G.     dove i dati di una ricerca siano resi pubblici, il sociologo si assume la responsabilità di proteggere la privacy dei soggetti coinvolti se questa è richiesta.

9.  BENESSERE DEL CLIENTE

I sociologi professionisti rispettano l'integrità e proteggono il benessere di persone e gruppi con cui operano.

A.     I sociologi professionisti sono consapevoli dei bisogni della clientela e della propria evidente posizione di potere nel rapporto con i clienti stessi e i partecipanti alle attività di ricerca, al fine di evitare di abusare della loro fiducia;

B.     quando si verifica un conflitto di interesse tra i clienti, i soggetti e l'organizzazione presso la quale lavora il sociologo professionista, quest’ultimo chiarisce la natura e il senso della loro lealtà e responsabilità e mantiene tutte le parti in causa informate sul coinvolgimento;

C.     gli accordi economici relativi alla pratica professionale sono conformi agli standard professionali che salvaguardano i migliori interessi del cliente e devono essere chiaramente compresi dal cliente prima della presentazione della fattura.

10.  RELAZIONI  ESTERNE

I sociologi professionisti interagiscono col dovuto riguardo verso le particolari esigenze, le competenze e gli obblighi dei colleghi sociologi, e nei confronti di altri professionisti, di istituzioni o organizzazioni con le quali essi sono collegati.

A.     I sociologi professionisti riconoscono le aree di competenza delle professioni vicine e fanno pieno uso di tutte le risorse professionali, tecniche e amministrative che siano più utili per l'interesse dei clienti;

B.     l'assenza di relazioni formali con altri operatori professionali non solleva i sociologi professionisti dalla responsabilità di assicurare ai propri clienti il miglior servizio possibile, non li esonera dall'essere prudenti, diligenti ed attenti ad ottenere l'assistenza complementare o alternativa necessaria per i clienti.

11.  VIOLAZIONI ETICHE E SANZIONI DISCIPLINARI

I sociologi professionisti che hanno notizie dirette sulle attività di un collega, che viola gli standard etici, tenteranno, se possibile, di intervenire attraverso un dialogo chiarificatore con il collega stesso.

A.     Il sociologo professionista, fallita una soluzione informale circa le attività di un collega, che sta palesemente violando gli standard etici della categoria, porterà tali attività eticamente non consone all'attenzione del Collegio dei Probiviri dell’ANS;

B.     il Collegio dei Probiviri dell’ANS valuterà la questione ed il suo presidente inoltrerà le conclusioni del Collegio al Consiglio Nazionale Direttivo dell’ANS Associazione Nazionale Sociologi per stabilire la sanzione. A carico dei soci che vengono meno ai doveri verso l'Associazione possono essere adottate, a seconda della gravità del comportamento, le seguenti sanzioni disciplinari:

1. avvertimento; consistente nel richiamo al responsabile circa la mancanza commessa;

2. censura; consistente nel richiamo formale;

3. sospensione dall’esercizio della professione, e, in ambito ANS, del diritto al voto, dall'utilizzo dei beni sociali e dalle cariche sociali da un minimo di due mesi, fino a due anni;

4. radiazione deliberata dalla maggioranza assoluta dei componenti del Consiglio Direttivo, pronunciata contro l'associato che commette azioni ritenute disonorevoli entro e fuori dell'Associazione, o che, con la sua condotta, costituisce ostacolo al buon andamento del sodalizio. Il provvedimento dovrà essere ratificato dall'Assemblea ordinaria nel corso della quale si procederà ad una disamina degli addebiti, in contraddittorio con l'interessato, che dovrà essere convocato;

C.    Il socio che sia stato escluso dall’Associazione a seguito di deliberazione del Direttivo Nazionale può presentare ricorso al Collegio dei Probiviri, il quale può proporre proprie annotazioni al Direttivo Nazionale per una ulteriore valutazione del caso;

D.    Le sanzioni disciplinari derivanti da inadempienze dei propri soci, alle obbligazioni che derivano dalla Legge, dallo Statuto ANS, dal Regolamento ANS, vengono applicate dal Direttivo nazionale.

 12.  DISPOSIZIONI  FINALI

Il presente Codice Deontologico costituisce l'integrazione delle norme legislative e regolamentari, disciplinanti la professione del sociologo.

A.     Deve essere osservato scrupolosamente e in perfetta buona fede dagli iscritti, sotto comminatoria di provvedimenti disciplinari che potranno essere presi, secondo la gravità delle infrazioni, abusi e atti comunque lesivi dell'Etica Professionale;

B.     a tale scopo il Consiglio di Deontologia provvede ai sensi di legge e in base alle norme  della professione di sociologo;

C.     Il presente Codice Deontologico ha valore nei confronti di tutti gli iscritti e non solo, e verrà adeguato alle leggi vigenti;

D.     L'Associazione Nazionale Sociologi, e in particolare il Consiglio di Deontologia, composto dai Dirigenti ANS eletti nel Collegio dei Probiviri, si adopererà affinché il Codice Deontologico costituisca garanzia, orientamento e vincolo nello svolgimento del lavoro del sociologo professionista.